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Dal 1908 al 1950 lo scrittore ha vissuto in una società schiacciata tra le due guerre, tra fascismo e antifascismo, comunismo e anticomunismo. Pavese è stato il punto di riferimento di un'intera generazione. Per l'autore la guerra è stata un incubo morale che non è riuscito a superare. Ha partecipato alla Resistenza con il suo "mestiere di scrittore". Nelle sue opere affiorano quei nessi tra amore-lavoro letterario e scacco-suicidio. Nel momento in cui prende atto dell'ineluttabilità di un destino fatto di solitudine, comprende la sua condanna, la cui radice è nell'immaturità. Pavese è stato…mehr

Produktbeschreibung
Dal 1908 al 1950 lo scrittore ha vissuto in una società schiacciata tra le due guerre, tra fascismo e antifascismo, comunismo e anticomunismo. Pavese è stato il punto di riferimento di un'intera generazione. Per l'autore la guerra è stata un incubo morale che non è riuscito a superare. Ha partecipato alla Resistenza con il suo "mestiere di scrittore". Nelle sue opere affiorano quei nessi tra amore-lavoro letterario e scacco-suicidio. Nel momento in cui prende atto dell'ineluttabilità di un destino fatto di solitudine, comprende la sua condanna, la cui radice è nell'immaturità. Pavese è stato l'uomo più conscio delle sue nevrosi, ma nello stesso tempo è stato il narratore più obiettivo tra i Neorealisti. L'origine dell'infelicità è da ricercare nel suo passato. Il mondo dell'infanzia è fondamentale per lo sviluppo dell'individuo, l'uomo per conoscere se stesso deve sempre ritornare alle origini.
Autorenporträt
   Serena Viola, nata e residente a Roma. Lavora presso l'Università degli Studi di Roma Tre, dove si è laureata nel 2004 in Lettere Moderne. Studiosa e appassionata di storia della letteratura e di critica letteraria. Recentemente ha affrontato temi significativi della letteratura del Novecento, in relazione al contesto storico-culturale degli autori.