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Iscriversi spontaneamente e senza una pianificazione significativa a eventi, conferenze o corsi di formazione e partecipare agli stessi fa parte dell'apprendimento permanente e continuo per molte persone. Per le persone con disabilità, tuttavia, partecipare a un evento o a una conferenza comporta spesso un grande sforzo, senza la certezza di trovare le condizioni necessarie. In questo contesto, l'autrice, avvalendosi di esempi pratici, pone agli esperti del settore la domanda su quali requisiti debba soddisfare la comunicazione di una cultura congressuale inclusiva per consentire una…mehr

Produktbeschreibung
Iscriversi spontaneamente e senza una pianificazione significativa a eventi, conferenze o corsi di formazione e partecipare agli stessi fa parte dell'apprendimento permanente e continuo per molte persone. Per le persone con disabilità, tuttavia, partecipare a un evento o a una conferenza comporta spesso un grande sforzo, senza la certezza di trovare le condizioni necessarie. In questo contesto, l'autrice, avvalendosi di esempi pratici, pone agli esperti del settore la domanda su quali requisiti debba soddisfare la comunicazione di una cultura congressuale inclusiva per consentire una partecipazione autodeterminata, elaborando così un catalogo di indicazioni per gli organizzatori. Il quadro teorico è costituito dal costruttivismo sociale secondo Gergen, dal modello sociale della disabilità (Disability Studies) e dal dialogo "ero-epico" secondo Girtler. Vengono decostruiti concetti come la disabilità e viene analizzato il potere del linguaggio e il suo utilizzo nei media. Infine, sulla base del dialogo trasformativo, viene presentato un esempio di maggiore consenso nella comunicazione (interpersonale).
Autorenporträt
Mag. phil. Mara Schellander ha studiato Scienze della comunicazione e dei media presso l'Università Alpen-Adria di Klagenfurt, è responsabile del Centro di assistenza personale in Carinzia, membro del consiglio direttivo del Centro di consulenza, mobilità e competenza, dell'iniziativa per una vita autonoma in Carinzia e dell'associazione "tourism4all".