Scopo precipuo del presente saggio è il dimostrare, in chiave metafisica, come l'idea di quiete corrisponda de facto all'archetipo direttore dell'affresco del Corteo dei Magi, istoriato da Benozzo Gozzoli nella cappella medicea privata dell'allora palazzo Medici, l'odierno palazzo Medici Riccardi (Firenze). Figura chiave di questa iconografia è la rappresentazione ideale, androgina del giovane Lorenzo de' Medici, dalla cui figura si sviluppa un processo ermeneutico di concordanza delle diverse parti dell'affresco, capace di condurre ad uno stato d'animo di sovrana pace e quiete; si vedrà poi come tale soggiacente archetipo non nasca affatto ex-nihilo, ma bensì trovi una triplice corrispondenza (a) nelle disposizioni caratteriali della famiglia committente (Medici), (b) nell'artista esecutore (Benozzo), e, last but not least, (c) nel genius loci della tradizione artistica e figurativa fiorentina. Sarà così che, in virtù di queste caratteristiche, l'armonioso insieme del Corteo dei Magi, neoplatonicamente inteso, diverrà un potente talismano atto alla contemplazione delle sovramondane realtà celesti. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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