Perché parlare ancora di Hitler? Perché è fra noi. A differenza degli uomini con cui si scontrò nella lotta per il potere, e che vivevano nel loro tempo, era infatti già perfettamente inserito nel nostro. Campagne elettorali fulminee per cui viaggiava in aereo. Un uso intensivo della radio e delle tecniche di comunicazione più avanzate. E una modernità che si riflette anche nelle scelte politiche, tra spregiudicatezza nelle alleanze e attenzione a un fronte, quello orientale, ieri come oggi strategico, fulcro di crisi e conflitti. Questo libro segue e illumina gli anni della formazione del dittatore, tra la vita dissipata a Vienna e Monaco e i fronti della Prima guerra mondiale, e il tempo della costruzione politica e dell¿ascesa al potere, in cui grazie ad azzardi vincenti e crudeli colpi di mano Hitler seppe sbaragliare ogni opposizione e sedurre un Paese. Lucido e a volte brillante, pur perseguendo disegni criminali indicibili, i deliri in cui credette lui per primo furono in gran parte il prodotto malato delle ansie della società in cui crebbe e si formò. Fu vero leader? Incontestabilmente, sì, seppure in modo scellerato. Venuto dal nulla, seppe farsi percepire e seguire dalle masse come un capo dai poteri quasi sovrannaturali. Per questo la sua storia ci parla di temi che sono i nostri: la natura del comando e del carisma, il pericolo del populismo, la fragilità delle relazioni internazionali e le voragini che si aprono tra la conquista del consenso e la gestione della complessità. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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