Cosa succede all'anima umana quando scompare la libertà? E la psiche delle donne nei sistemi totalitari cambia in modo diverso da quella degli uomini? Questo libro si concentra su una questione finora poco studiata: la psicologia delle donne nelle dittature, tra adattamento e paura, senso di colpa e lealtà, compassione e resistenza. Mostra come le donne nei regimi autoritari non siano solo oggetti del potere, ma anche portatrici dell'invisibile: delle strategie interiori, delle forme silenziose di sopravvivenza, della conservazione segreta dell'umanità. Sulla base di teorie psicologiche profonde, femministe e socio-psicologiche, l'autrice sviluppa un panorama complesso dell'esperienza femminile in tempi di mancanza di libertà. Esamina come la paura venga utilizzata per disciplinare e il senso di colpa per legare, come le relazioni e l'empatia diventino sia una trappola che una risorsa e come la memoria, il linguaggio e la compassione diventino la base di un nuovo inizio spirituale dopo il crollo dei sistemi dittatoriali. Questo libro non è un semplice libro di storia né un puro studio psicologico. È un'esplorazione delicata, intellettualmente densa e allo stesso tempo profondamente umana dei paesaggi interiori del totalitarismo, quegli spazi in cui l'adattamento significava sopravvivenza e la memoria diventava il primo passo verso la libertà. Un libro sulla paura e la dignità. Sul silenzio e sulla voce. E sul potere silenzioso ma incrollabile della compassione. Dal 2005 la Bremen University Press ha pubblicato oltre 5.000 libri specialistici in diverse lingue.
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