Per decenni l'autismo è stato considerato un fenomeno quasi esclusivamente maschile. Le ragazze e le donne erano quasi assenti dalle statistiche diagnostiche, le loro realtà di vita rimanevano invisibili, i loro sintomi venivano interpretati in modo errato o attribuiti ad altri disturbi. Solo negli ultimi anni è iniziato un profondo cambiamento scientifico e sociale che ha corretto radicalmente questa visione. Questo libro mostra come l'autismo sia passato dall'essere una presunta "malattia maschile" a una variante neurobiologica della diversità umana, le cui manifestazioni femminili stanno finalmente diventando visibili. Esso ripercorre le radici storiche delle diagnosi errate, analizza i punti ciechi strutturali della psicologia classica e mette in luce come il mascheramento, i modelli di ruolo sociali e gli strumenti diagnostici abbiano distorto la comprensione dello spettro per decenni. L'autrice mostra come l'identità, le relazioni, l'istruzione e il mondo del lavoro cambiano quando una diagnosi tardiva spiega improvvisamente la vita - e come le forme di terapia moderne, i concetti orientati alla neurodiversità e gli sviluppi sociali aprono nuovi spazi per l'autodeterminazione. Racconta la storia di decenni di invisibilità e il percorso verso un futuro in cui l'autismo sarà visto per quello che è: diversificato, umano e trasversale ai generi. Una panoramica compatta e scientificamente fondata sul cambiamento di paradigma nella ricerca sull'autismo e sulla crescente visibilità delle donne autistiche. Dal 2005 la Bremen University Press ha pubblicato oltre 5.500 libri specialistici in diverse lingue. Novembre 2025
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