Il percorso nella Villa Adriana accompagnato dai testi di Marguerite Yourcenar è frutto della ricerca "di un rapporto diretto con le cose", come dice Zenone nell'Opera al nero. Una ricerca sulla percezione nell'ambito dell'incontro con la natura e il cielo, sull'empatia con i luoghi naturali e con gli spazi antropizzati, che suscita il desiderio di conoscerli e di averne cura. Alcuni luoghi della Villa mi hanno suggerito riflessioni sulla vita, la morte e l'immortalità, sul rapporto con la città di Roma che si scorge all'orizzonte, con il resto del mondo conosciuto e dei suoi abitanti; sui viaggi che, pur consentendo di esplorare l'Impero in tutte le direzioni, rappresentano altrettante tappe della riflessione sul sé e l'interiorità, propria della tradizione stoica. Alcuni edifici rimandano peraltro ad altri edifici romani legati ad Adriano, quali il Pantheon e Castel Sant'Angelo, cui sono dedicati alcuni brani. L'interesse di Adriano per gli astri, i fenomeni e gli oggetti del cielo, per il moto dei corpi celesti, studiato dagli astronomi dell'epoca, è testimoniato dai due biografi dell'Imperatore, Spaziano e Dione Cassio, dai quali ha ampiamente attinto Marguerite Yourcenar. Si tratta del tema che ha ispirato la scelta dei brani e le tappe del percorso che segue. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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