De Europa meditatio quaedam è il titolo della conferenza tenuta da José Ortega y Gasset il 7 settembre 1949. Si tratta di un testo affascinante, denso, mai banale, che costituisce la summa del pensiero del filosofo madrileno. Ortega non tratta della guerra, ma la guerra è lì, aleggia come uno spettro. In breve, è la sua premessa necessaria. Resta solo da indicare la via d'uscita. Per fare questo, occorre interrogarsi con sincerità sulle cause che hanno gettato l'Europa nella disperazione. Un'Europa che era unità e pluralità: di abitudini, di usi, di lingua, di diritto, di potere politico. Poi, a un certo punto, la nazione è divenuta matrigna, si è fatta programma politico ed è degenerata nel nazionalismo, in un concetto artificiale che ha finito per aprire le porte alla guerra civile. A quattro anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, la dimensione del mondo si è già contratta. Recuperare, allora, la dimensione esistenziale dell'Europa diviene una necessità impellente: perché i popoli e le nazioni esistono. È da qui che occorre ripartire. «Lo Stato-Nazione è ideologicamente fallito e con esso lo è il nazionalismo; ora è tempo di ricostruire lo Stato e di collocarlo entro un'inedita dimensione sovranazionale. In che modo farlo, appena una manciata di anni fa era un fatto assolutamente controverso, ora non lo è più. Il desiderio di far piazza pulita dell'antico feticcio della sovranità dello Stato ha già ceduto il passo alle limitazioni della stessa affinché resti possibile dar vita a un rinnovato diritto internazionale, ossia a organizzazioni incaricate di conseguire la pace e la giustizia tra le nazioni.»
Dieser Download kann aus rechtlichen Gründen nur mit Rechnungsadresse in A, B, BG, CY, CZ, D, DK, EW, E, FIN, F, GR, H, IRL, I, LT, L, LR, M, NL, PL, P, R, S, SLO, SK ausgeliefert werden.