Da molti anni Antonio Sannino (Napoli, 1959) si diverte a dipingere il mare fingendo di essere un pittore figurativo e giocando a fare l'artista astratto: il risultato è di una bellezza splendente, e i suoi quadri - sapientemente dipinti su alluminio con una tecnica speciale e, per questo, ancora più brillanti - sono al confine tra la rappresentazione dell'acqua e un gioco di colori in cui si riconosce appena l'elemento liquido. Ci si immerge quindi con lo stesso piacere nell'acqua o nel colore, perché sono ugualmente trasparenti. La stessa sensazione di trasparenza persiste anche quando Sannino affronta altri soggetti, come le città e i boschi. In questi ultimi lavori sperimenta una tecnica che garantisce una flatness quasi pop: l'utilizzo di resina in grado di vetrificare i colori a olio stesi su un supporto di alluminio. Il risultato è una superficie sottile e levigata che esalta la profondità compositiva, una sorta di no-landscape, per mezzo del quale l'artista non vuole più rappresentare la realtà, bensì vi allude, preferendo coglierne l'espressione più forte. Le sue metropoli - i cui paesaggi urbani sono ritratti al tramonto o di notte - appaiono scintillanti nei riflessi delle vetrate, gli edifici raffigurati in prospettive caotiche sembrano in movimento, e anche i pezzi di cielo sono frutto di una visione profonda più che di una mera riproduzione. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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