Perché Billy Wilder è un regista «quasi» perfetto? Certamente, come recita una sua famosa battuta di chiusura, perché «nessuno» è perfetto. Wilder lo sa bene: costretto all'esilio dal nazismo, regista americano ma ancora europeo, nella sua filmografia non si è confrontato solo con i meccanismi geometricamente perfetti e stilizzati della commedia, ma ha inseguito, con generosità e spesso a rischio dell'insuccesso, dramma, satira e grottesco, in una lunga trama di metamorfosi, travestimenti, fascinazioni e tradimenti. Nella commedia come nel dramma, da grande moralista non fa nulla per nascondere l'imperfezione dei suoi personaggi, a volte spinta fino alla mostruosità e alla dissociazione, mostrando quanto il miraggio del denaro e del successo renda ridicoli o tragici. Con rigore ma anche con ruvida simpatia e con rispetto per chi sa scegliere cosa non vuole più essere. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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