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"Una delle voci più originali della letteratura triestina del Novecento", così Claudio Magris ha riassunto l'opera di Stenio Mattioni (1921-1997), romanziere scoperto negli anni Sessanta da Bobi Bazlen che lo volle presto tra i suoi autori di spicco per Adelphi. Camàn è uno struggente memoir sui prigionieri italiani nel campo di Helwan in Egitto: è l'inedito di un protagonista della letteratura del Dopoguerra e una delle rarissime testimonianze sulle migliaia di italiani rinchiusi per anni dietro i reticolati del nord Africa. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden…mehr

Produktbeschreibung
"Una delle voci più originali della letteratura triestina del Novecento", così Claudio Magris ha riassunto l'opera di Stenio Mattioni (1921-1997), romanziere scoperto negli anni Sessanta da Bobi Bazlen che lo volle presto tra i suoi autori di spicco per Adelphi. Camàn è uno struggente memoir sui prigionieri italiani nel campo di Helwan in Egitto: è l'inedito di un protagonista della letteratura del Dopoguerra e una delle rarissime testimonianze sulle migliaia di italiani rinchiusi per anni dietro i reticolati del nord Africa. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
Autorenporträt
Stelio Mattioni (1921-1997) dal 1941 al 1946 si muove per l'Italia, la Jugoslavia, l'Africa settentrionale prima come fante semplice poi come sottoufficiale dell'esercito italiano. Nel 1942 viene catturato dagli inglesi. Fino al 1946 internato in un capo di concentramento inglese a Helwan, in Egitto. Esordirà per Einaudi con il libro di racconti Il Sosia (1962), seguiranno i romanzi Adelphi: Il re ne comanda una (1968, finalista Premio Campiello), Palla avvelenata (1971); Vita col mare (1974); La stanza dei rifiuti (1976); Il richiamo di Alma (1980). Dei suoi libri infatti hanno scritto Raboni, Camerino, Pedullà, Barberi Squarotti, Gramigna, Spagnoletti e tutti i più importanti critici letterari nazionali.