Febbraio 1997. Max Violanti è un cronista milanese della Gazzetta dello Sport in trasferta in Sardegna per un'intervista al calciatore Gianfranco Zola. A causa di uno scambio di persona, Max viene rapito al posto del campione sardo. Per nove mesi resta incatenato in condizioni disumane in una grotta del Supramonte. È una segregazione quasi bestiale: poco cibo, poca acqua, nessun cambio di vestiti, una lucertola come unica compagnia, nessun contatto con il mondo esterno, e pochi anche con i suoi carcerieri. Il più umano dei tre, quello che non lo colpisce se tenta un approccio qualsiasi, è muto e passa tutto il giorno a giocare con un enorme mazzo di figurine dei calciatori, che occupano ben presto anche la giornata di Max... Con un linguaggio fatto di parole e figurine Panini, Garlando racconta il calcio come metafora della vita, come legame tra la purezza dell'infanzia e i compromessi dell'età adulta. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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