'Mi sono umilmente avvicinato a queste vicende, con l'animo colmo di dolore, pietà e ammirazione per questi soldati, così poco appariscenti, ma votati al sacrificio supremo e buttati allo sbaraglio con una notevole dose di cinismo e incoscienza.' Con questo volume - ricco soprattutto di testimonianze dirette di entrambe le parti in lotta - Luciano Viazzi, apprezzato storiografo delle nostre truppe alpine, affronta il tema dell'indiscriminato impiego della fanteria di linea su terreno montano, in un crescendo di sanguinosi e inutili attacchi frontali. La storiografia del primo dopoguerra ha sempre considerato la conquista del Col di Lana come una grande vittoria militare, ma noi oggi possiamo con più pacatezza ricordarla come un tragico errore dei nostri comandi, troppo imbevuti di 'garibaldinismo' e faciloneria. L'autore non ha voluto né esaltare e neppure denigrare il fatto d'armi in se stesso, ma soltanto descriverlo nel modo più imparziale possibile per trarne le dovute conseguenze, nel solo intento di ricordare e onorare la memoria di coloro che, nelle opposte trincee, sacrificarono la propria esistenza per idealismo e senso del dovere. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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