Ciò che colpisce nella produzione di Russo sono i colori: smaltati, sanguigni, impermeabili alla luce. I rossi predominano su tutto, divorando gli azzurri e i verdi, con un disequilibrio tale da destabilizzare. Ma la tensione emotiva è solo apparente: fluttua nel disegno, si dissolve e evapora. Non ce n'è traccia nei corpi, o meglio nelle sagome, che abitano lo spazio senza conquistarlo. Non abita nelle maschere, negli insetti, negli oggetti in apparente movimento, raggelati dal tratto deciso del disegno. Segno spesso tagliente, fatto di linee che si piegano in angoli acuti e taglienti, alle volte invece più sfumato e sinuoso. È proprio questa contrapposizione a emergere prepotentemente in ogni suo lavoro, che si caratterizza proprio per questi bizzarri abbinamenti, che sembrano naïve, ma sono invece pensati, ragionati, meditati. L'artista fornisce di sé così una lettura intima, personale e carnale. Riesce a rendere trasparente ciò che è materiale, fluido ciò che è solido. Angelo Russo traspone in pittura il suo personale trattato dell'arte e lo fa nel modo più istintivo possibile, attraverso le pennellate, liquide, fluide eppure impermeabili e insondabili. Affascinato dal macrocosmo, Russo non rinuncia alla minuzia, al dettaglio, al motivo decorativo. In lui la psicologia si apparenta al dato intimo, fino a diventarne un tutt'uno. Viaggiano paralleli, contigui, di pari passo. (Andrea Alessi) Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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