«Creando un oggetto destinato a durare, l¿artista si assume una responsabilità nei confronti di chi lo guarda, oggi e nel futuro.» Indagando sui temi della creazione artistica e del suo rapporto con il genere e la marginalità, Rachel Cusk riflette su cosa vedono e provano coloro che sono ai margini del processo creativo, come le donne o gli artisti neri, o chi resta «dietro lo specchio». Adottando la potente metafora del doppio che si riflette e riflette su se stesso, la scrittrice ci invita a un dialogo profondo con i pensieri più intimi e la difficoltà di comunicarli, conducendoci in un mondo «a testa in giù, visto a testa in giù o vissuto a testa in giù» per scoprire come l¿arte può contribuire a creare e perpetuare questo capovolgimento, ma anche a dire la verità su di esso. Molto vicina all¿esperienza artistica è anche la forma più pervasiva della creazione, che si realizza in ciò che il narratore chiama «portare le cose all¿esistenza permanente». Poiché ogni atto artistico è una dichiarazione pubblica sul mondo che verrà, ogni domanda che ne chiarisca il senso può aiutarci a definire il nostro futuro, perché ci interroga sulla geometria dei rapporti umani nell¿universo che vogliamo costruire. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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