Il soggiorno francese 1910-1915 di D¿Annunzio avviene nel momento in cui il paese d¿Oltralpe vive un periodo culturale e artistico intenso, ricco di movimenti letterari e valori innovativi. Sono dunque gli interventi critici di autori prestigiosi come Théodore de Wizewa ed Eugène de Vogüé, o di René Doumic, professore ed Accademico, a riconoscere il valore europeo e a dare da subito il giusto rilievo alla personalità artistica e culturale di D¿Annunzio, indicandolo come «un presagio certo del Rinascimento latino» nei confronti del proliferare delle letterature del Nord. Invitato come autore di prestigio nei convegni culturali, o in occasioni conviviali con altri celebrati scrittori, come in aprile 1910 in casa di Jacques Rouché, proprietario della «Grande Revue» e direttore dell¿Opéra de Paris, viene accolto da scrittori di elevata autorevolezza, dapprima con riserve malcelate, in seguito con segni di approvazione incondizionata, in virtù della personalità, della cultura o della conversazione colta del poeta abruzzese, che lo portava a dominare da subito i suoi interlocutori di chiara fama, come André Gide, Henri de Régnier o André Suarès. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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