Cinquemila anni fa, con l'invenzione della scrittura, è cominciata una delle avventure più straordinarie dell'umanità. Da allora il nostro cervello si impegna in un'attività per la quale non è geneticamente programmato: leggere. Grazie alla capacità di decodificare un testo scritto, che acquisiamo attraverso l'educazione, accediamo a un sapere che altrimenti andrebbe perduto, un patrimonio consegnato e condiviso da una generazione all'altra. Leggere vuol dire conoscere, ricordare e comunicare. È ciò che dà forma al pensiero critico, è il nostro modo di intendere il mondo e di stare in esso, la nostra passione e la nostra estasi. Ma nel corso dei secoli l'esperienza della lettura ha assunto connotati di volta in volta diversi. Essa si è trasformata profondamente, insieme alle tecnologie utilizzate per conservare e trasmettere i testi scritti: dalla tavoletta di argilla al rotolo di papiro, dal codice manoscritto ai primi libri a stampa, fino allo schermo del computer. Ecco dunque che la condizione contemporanea ¿ la condizione digitale ¿ ci richiama alla necessità di definire nuovamente la funzione della lettura. Sapendo che il suo destino è quello dell'umanità stessa. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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