La pittura fiamminga del XV secolo testimonia una profonda rivoluzione spirituale, che influenza profondamente l'intera Europa. I pittori fiamminghi di quel tempo scoprono che la vita sulla terra, anche nei suoi particolari più umili, più quotidiani, merita di essere onorata e rappresentata. Mostrare il mondo così come appare, significa dipingerlo nella sua individualità: quella degli oggetti, dei paesaggi, degli animali e - soprattutto - degli esseri umani. Gli individui sono rappresentati per loro stessi, e non per illustrare una lezione religiosa o morale: è il trionfo del ritratto. Tzvetan Todorov situa questa rivoluzione nella storia dell'immagine, ricostruisce il contesto teologico, filosofico e sociale in cui sono stati dipinti questi quadri. Analizza l'arte dei grandi pionieri, Campin e Van Eyck, e quella dei loro discepoli, da Memling a Roger van der Weyden, comparandoli ai grandi contemporanei italiani. Pensiero e immagini si compenetrano, si armonizzano qui in un affresco grandioso. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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