"Chi cercasse una formula per la vita di Lou - scrive Mazzino Montinari nella sua Introduzione - potrebbe trovarla in queste due parole: eros e conoscenza, eros come conoscenza, conoscenza dell'eros". Nel 1912 l'allora cinquantenne Lou si rivolge a Freud per essere ammessa a frequentare le lezioni e le serate del mercoledì. Dopo appena tre mesi, il Maestro già le manifesta la "profonda soddisfazione" del "cenacolo" e la invita a collaborare alla prestigiosa rivista "Imago". Più avanti dichiara: "lo intono una melodia, di solito assai semplice, e Lei vi aggiunge le ottave più alte; separo le cose, e Lei riunisce in un'unità superiore ciò che è stato separato". Il vecchio leone domato dunque dalla sua giovane musa? Freud resta se stesso, fino in fondo: e proprio mentre il rapporto di amicizia con Lou si fa più intenso e affettuoso, eccolo moderare l'inguaribile ottimismo di lei con il contrappunto del suo disincantato pessimismo. Suonano le sue ultime parole nel carteggio: "Si gusta una sorta di parca vita di carità. Meglio di niente!". Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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