È ormai nota l¿influenza che Renzo De Felice ha avuto nella storiografia sul Novecento. Lo storico romano ha innovato profondamente l¿approccio allo studio del fascismo, passando da una lettura moralistica, manichea e demonizzante a una lettura problematica e complessa, basata, per la prima volta, sull¿accurata analisi dei documenti dello Stato, dei carteggi dei protagonisti, della documentazione più varia al fine di realizzare una storia ¿ mai definitiva ¿ dell¿Italia nel periodo fascista. Assai meno nota è invece l¿influenza che De Felice ha avuto tra i non addetti ai lavori, presso cioè quella più vasta opinione pubblica che, tra gli anni Sessanta e Novanta, leggeva ancora i giornali. In quei quasi quattro decenni De Felice ha scritto oltre 280 articoli per quotidiani, per settimanali o ha rilasciato interviste, affrontando alcuni problemi storiografici fondamentali: il consenso al fascismo, l¿antisemitismo, il rapporto tra fascismo e intellettuali, la Grande Guerra, la difesa dello Stato di diritto, la libertà di ricerca, il terrorismo, la crisi dello Stato, solo per ricordare i temi più significativi. In questi articoli, che si ripropongono per la prima volta a vent¿anni dalla sua scomparsa, emergono l¿interesse e la curiosità dello storico verso la realtà contemporanea e il presente; nello stesso tempo, De Felice anche negli scritti giornalistici non rinunciò a descrivere in termini complessi la storia e non esitò a esercitare la critica contro i conformismi e contro le ¿vulgate¿, in nome di una libertà di pensiero che non ha mai conosciuto, in lui, condizionamenti di carattere Politico. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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