Il teatro di marionette nel romanticismo ceco e Chlèbnikov e il futurismo russo, apparsi su «Convivium» nel 1949, sono uno squillante annuncio dell'autore di Praga magica e Il trucco e l'anima. A ventisei anni Ripellino è già Ripellino. Uno studioso 'a tutto campo', dallo sguardo lungo e stereoscopico. Pronto a mostrare quanto le marionette ceche attingano dai «racconti neri» di Christian Heinrich Spiess e come raggiungano la musica di Smetana, i disegni di Ales, il romanzo Mariola di Helena Malírová; o a divinare i rapporti di Chlebnikov con i «disegni dei bambini», le «mascherate allegoriche del secolo XVIII», il «folclore russo». Un artista che va costituendo, giorno dopo giorno, con certosina passione, un suo solidale universo: al cui interno lo zaum' dei cubofuturisti, tutto trovate da fiera e incantesimi fonici, si riverbera sulle «frasi astratte», i «giochi verbali», i «capricci sonori», le «formulette magiche» che danno corso allo sgangherato zaum' dei Kaparek e delle marionette-diavoli. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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