Faustino Jarbas, detto Canè dalla tazza per il latte (canea) che da bambino teneva sempre tra le mani, arrivò in Italia il 29 luglio del 1962, all'alba dei favolosi anni sessanta. Fu acquistato dall'Olaria da Achille Lauro, il Comandante dell'omonima Flotta con la passione per il calcio, o meglio per il Napoli. Da quel giorno Canè, brasiliano di Rio de Janeiro, s'è subito sentito anch'egli figlio di Partenope, città che non ha mai lasciato. Ha fatto parte di uno dei Napoli più entusiasmanti di sempre, insieme con Sivori, Altafini e Juliano. Pesaola lo trasformò da centravanti ad ala e fu la sua fortuna. Aveva un tiro micidiale. I napoletani gli dedicarono un coro rimasto nella storia del calcio: Didì, Vavà e Pelè, site 'a guallera 'e Canè. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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