L'esperienza del tradimento, universalmente presente fin dai primordi della vita umana, percorre tutte le narrazioni che fondano la nostra cultura. In questo libro, l'autrice esamina come il tradimento e l'abbandono si intrecciano con il tema della fusionalità e della mancata esperienza di separazione e come toccano in modo particolare la psiche della donna, la cui identità è stata antropologicamente segnata proprio dal tema della fusionalità. Il tradimento può riattivare traumi e vissuti primari rimossi, portando alla luce un sé frammentato e costringendo la donna a un'elaborazione lunga e dolorosa e non sempre risolutiva dei propri vissuti; può configurarsi come una ripetizione traumatica insostenibile, che fa crollare le difese e la propria immagine e che può esitare nel suicidio. L'esperienza del tradimento e dell'abbandono può tuttavia essere anche una via individuativa per la strutturazione di una diversa soggettività femminile. Di fronte all'ineluttabilità del tradimento, la cultura collettiva, quella religiosa come quella laica, pone da sempre, sia pure con qualche distinguo, la fedeltà come argine difensivo all'angoscia dell'abbandono. Ma quali dinamiche psicologiche ostacolano e rendono vano il proposito di rimanere fedeli? Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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