Filippo Neri (Pippo bono, per il popolo) semplicemente si lasciò amare dal Signore e perciò fu amabile. Era persuaso che tutto fosse prezioso e 'tutti i suoi legami erano guardati con gli occhi di Dio e amati del suo amore' - scrive padre Rocco Camillò nella Prefazione -, 'uomo o donna, cane o gatto o canarino: anche gli animali che egli deteneva si legavano a lui in un modo unico'. Nato a Firenze il 21 luglio 1515, Filippo giunse a Roma intorno al 1534 e nel volgere di alcuni decenni diede vita alla congregazione dell'Oratorio, una delle esperienze più originali della storia della Chiesa, rendendo affascinanti e attraenti i tesori della Tradizione: la devozione eucaristica, i sacramenti, la musica sacra, i pellegrinaggi, l'orazione continua... Il suo segreto? Come osserva padre Maurizio Botta, 'Filippo è stato un mistico. Ha ricevuto quel dono che hanno alcune persone che non riescono neanche ad allacciarsi le scarpe senza chiedersi il perché [...]. Questi sono i contemplativi. E certi contemplativi diventano santi'. Filippo sarà proclamato santo da papa Gregorio XV il 12 marzo 1622 insieme a Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Teresa d'Avila e Isidoro Agricola. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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