Qual è il significato di un capo di abbigliamento? Ed è possibile crearsi una propria identità attraverso i vestiti che si indossano? E ancora: la moda è arte? o semplicemente un fenomeno legato a interessi commerciali? Lars Svendsen, filosofo di professione, proprio perché ritiene la moda una componente fondamentale della modernità e delle nostre vite, affronta l'analisi del fenomeno "moda" utilizzando gli strumenti della sua disciplina, cercando di metterne in evidenza gli aspetti più importanti e nascosti, le logiche a cui risponde e anche l'irrazionalità di cui si fa portatrice. E legando profondamente il fenomeno moda alle categorie, tutte moderne, del "nuovo" e del "cambiamento", intende fare luce su alcuni aspetti del vivere nel mondo di oggi e sulle scelte (o non-scelte) a cui l'esistenza pone di fronte.
Scrivere un saggio filosofico sulla moda è impresa che pochi, nella storia del pensiero occidentale, hanno ritenuto valesse la pena di intraprendere. D'altronde, una 'filosofia della moda' può suonare di primo acchito quasi come una contraddizione in termini: perché mai la disciplina profonda per eccellenza dovrebbe occuparsi di un fenomeno così vacuo e superficiale? Eppure, se ci si riflette, non si può negare che dal Rinascimento a oggi la moda ha esercitato sulla civiltà occidentale una grandissima influenza, conquistando alla sua causa un numero crescente di ambiti della vita moderna, fino a diventare per noi quasi una 'seconda natura'. Tutti, quotidianamente, facciamo esperienza della moda: quando compriamo qualcosa, quando scegliamo come vestirci, quando sfogliamo una rivista o entriamo in una galleria d'arte. E allora, come scrive Lars Fr. H. Svendsen, un'analisi filosofica del significato della moda - della sua insaziabile ricerca del 'nuovo', dei meccanismi della sua diffusione, della sua relazione con il corpo e il linguaggio, del suo status di merce e di arte e, non da ultimo, del suo ruolo come ideale di vita - ci può aiutare a conoscere meglio noi stessi, le nostre radici e la società che ci circonda. È un'analisi che il filosofo norvegese conduce in modo rigoroso e al tempo stesso brillante, muovendosi agile tra Armani e Kant, Baudelaire e Prada, Simmel e Warhol. È un'indagine filosofica, quella di Svendsen, che si alimenta della storia, della sociologia e della letteratura, per farci scoprire, nell'abbagliante superficialità della moda, alcune delle verità più profonde, e spesso 'scomode', del mondo in cui viviamo. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
Scrivere un saggio filosofico sulla moda è impresa che pochi, nella storia del pensiero occidentale, hanno ritenuto valesse la pena di intraprendere. D'altronde, una 'filosofia della moda' può suonare di primo acchito quasi come una contraddizione in termini: perché mai la disciplina profonda per eccellenza dovrebbe occuparsi di un fenomeno così vacuo e superficiale? Eppure, se ci si riflette, non si può negare che dal Rinascimento a oggi la moda ha esercitato sulla civiltà occidentale una grandissima influenza, conquistando alla sua causa un numero crescente di ambiti della vita moderna, fino a diventare per noi quasi una 'seconda natura'. Tutti, quotidianamente, facciamo esperienza della moda: quando compriamo qualcosa, quando scegliamo come vestirci, quando sfogliamo una rivista o entriamo in una galleria d'arte. E allora, come scrive Lars Fr. H. Svendsen, un'analisi filosofica del significato della moda - della sua insaziabile ricerca del 'nuovo', dei meccanismi della sua diffusione, della sua relazione con il corpo e il linguaggio, del suo status di merce e di arte e, non da ultimo, del suo ruolo come ideale di vita - ci può aiutare a conoscere meglio noi stessi, le nostre radici e la società che ci circonda. È un'analisi che il filosofo norvegese conduce in modo rigoroso e al tempo stesso brillante, muovendosi agile tra Armani e Kant, Baudelaire e Prada, Simmel e Warhol. È un'indagine filosofica, quella di Svendsen, che si alimenta della storia, della sociologia e della letteratura, per farci scoprire, nell'abbagliante superficialità della moda, alcune delle verità più profonde, e spesso 'scomode', del mondo in cui viviamo. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.







