Sul limite estremo della città di Palermo, nella più difficile delle periferie di oggi, dieci ragazzi raccontano in prima persona la loro vita, i loro sogni, il loro poco destino. Il quartiere è il Cep, Centro Edilizia Popolare, dove promiscuità e malavita regnano sovrane, e dove l'unica legge sembra essere il possesso delle cose e delle persone. In queste spianate di cemento i bambini possono allontanarsi e non fare più ritorno, le ragazzine diventano donne troppo in fretta e i maschi crescono con l'idea che per ottenere ciò che desideri ogni mezzo è lecito. Lontanissima c'è Palermo, con i suoi splendidi monumenti e le chiese antiche che i ragazzi del Cep non hanno mai visto, come il mare. In un avvicendarsi di speranza e rassegnazione ognuno dei personaggi si racconta, con lucidità, senza filtri. Scopriamo così che la crudeltà non è una prerogativa degli adulti, ma un peccato originale che si trasmette di padre in figlio in un continuo gioco dei ruoli, alternando vittime a carnefici. Francesca Maccani, alla sua opera prima, compone un romanzo corale, struggente e verissimo. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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