Fatya e Michela sono ragazze diversissime: una è dovuta scappare dal suo mondo, ma non voleva; l'altra vorrebbe farlo, ma non può. Le accomuna la loro condizione sociale: entrambe abitano nella periferia di Bologna e frequentano la stessa scuola. Due esperienze che lasciano il segno avvicinano le loro strade. Il destino però sembra atroce, e molto più grande di loro. In una Bologna suburbana e nascosta, dove il parkour è simbolo della vita, Michela e Fatya cercano il loro percorso, mentre gli adulti compaiono come figure invadenti e incapaci di comprenderle. Fa eccezione un'anziana suora, che si fa chiamare semplicemente Concettina, il cui incontro permette a Michela di entrare in contatto con l'enorme problema delle migrazioni, di cominciare un processo di maturazione interiore e di superare la sensazione di estraneità rispetto al contesto che la circonda; le domande che si aprono e le questioni religiose connesse fanno da sfondo al cammino delle ragazze verso la maturità, mentre il cielo appare inizialmente chiuso e vuoto, in un contrasto di esperienze terribili, di occasioni di crescita e di incontri capaci di segnare e trasformare la vita. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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