Chi voglia comprendere le origini dell'assistenza e della cura si imbatte nel fenomeno sociale della mobilità. L'Editto di tolleranza del 313 d.C., pose fine alle persecuzioni dei cristiani e destò in molti il desiderio di recarsi sui luoghi dove aveva vissuto Gesù. Già nel 325 il Concilio di Nicea stabilì che accanto al duomo sorgesse l'ospizio in cui i viaggiatori potessero alloggiare, riposarsi ed essere curati nel caso fossero malati. La pratica dell'ospitalità attuava un ideale religioso, descritto nel Vangelo di Matteo, che il monachesimo aveva approfondito e diffuso mettendo in luce la dignità del malato e del povero con i quali si identificava Cristo stesso: pauper Christi. Nel tempo le due funzioni, ospitalità e cura, conobbero una progressiva separazione - la cui necessità risultò ancora più evidente dopo la peste del 1348 -, fino alla nascita degli Ospedali Maggiori, edificati nelle principali città, nel corso del XV secolo. Nei secoli l'ospitalità e la cura hanno assunto forme diverse, ma sempre sono state sostenute e alimentate dalla concezione cristiana, da un ideale di gratuità cui tornare a guardare. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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