Nessuno come Scott Fitzgerald è riuscito a rendere meglio l'atmosfera, i personaggi e lo stile di vita di quella particolare epoca della storia americana nota come "l'età del jazz" e a raccontare le vicende dei suoi giovani protagonisti. È la generazione degli "anni ruggenti" vissuta con e tra due guerre, per lo più viziati rampolli di famiglie ricche persuasi che ormai tutti gli dèi siano caduti, che tutte le fedi siano in discussione, che ogni morale e codice comportamentale siano ipocriti e desueti. Occorre trovare altri valori, più autentici, nuovi modi espressivi, nuovi modelli. Ma è una ricerca disordinata, spesso si perde nel caos della "giostra dell'illusorio", negli eccessi, nell'autolesionismo dell'alcool e della droga, nella follia. Alla fine della loro corsa sfrenata troveranno amarissime delusioni, così come l'America del benessere e dell'euforico inseguimento del "sogno americano" precipiterà nell'abisso della grande crisi del 1929. Allora niente più lustrini e stravaganze, amori folli, atteggiamenti provocatori e disinibiti, ma solo la ricerca di un po' di sicurezza nella bufera. La meravigliosa villa bianca di Gatsby, dove tutto è perfetto, dove è perfino possibile trovare e ritrovare l'amore vero (la felicità?), è solo una facciata. È un inganno? Può darsi che lo sia, come sono un inganno le favole. Introduzione di Walter Mauro. Premesse di Massimo Bacigalupo e Giancarlo Buzzi. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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