In questa raccolta di racconti erotici gay, Manuel García scava nelle pieghe del desiderio maschile con uno stile diretto, fisico, privo di fronzoli. Uomini veri - virili, silenziosi, ruvidi - si incrociano in ambienti quotidiani e realistici, dove lo scontro di sguardi o il silenzio teso di una stanza bastano a far deflagrare l'attrazione. Nessun romanticismo patinato, solo corpi, odori, bisogno: la carne si racconta da sola.Nel racconto che dà il titolo al libro, I Migliori Amici, Austin e Billy si conoscono da sempre. Compagni d'infanzia, cresciuti fianco a fianco nei sobborghi di Cleveland, si ritrovano all'università, lontani da casa, catapultati nella confraternita Psi Chi. È lì, durante un rito d'iniziazione crudele, che il non detto tra loro diventa tensione palpabile. In una stanza dallo sguardo degli altri, i due amici si spogliano - del corpo, della paura, dell'infanzia - per affrontare un gioco che li cambierà per sempre."Segui le mie indicazioni, Billy," sussurra Austin, gli occhi fissi su quel dildo nero sul tavolo. Il respiro è corto, il tempo scorre. I loro corpi, nudi e tremanti, si muovono in sincronia. La vergogna si mescola all'eccitazione, la paura al desiderio. Fuori dal balcone, risate e birra. Dentro, silenzio e carne pronta a cedere.Qui il sesso non è spettacolo. È verità.E tra uomini, la verità può essere dura, sporca, irresistibile.
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