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Questo libro contiene il capitolo "I processi" del volume "Il delitto di Garlasco: Fatti. Documenti. Disinformazione." in cui è riportata, in fac-simile, la sentenza di condanna di secondo grado del processo a carico di Alberto Stasi, e costituisce, dunque, una edizione parziale e ridotta del volume, che include una analisi dei documenti processuali, così come sono stati resi pubblici. Comincia a prendere forma il 14 maggio 2025. Tra le 9 e le 12 (ma altre fonti riportano tra le 10,30 e le 13) del 13 agosto 2007 e, con maggiore probabilità, tra le 11 e le 11,30 del 13 agosto 2007, la…mehr

Produktbeschreibung
Questo libro contiene il capitolo "I processi" del volume "Il delitto di Garlasco: Fatti. Documenti. Disinformazione." in cui è riportata, in fac-simile, la sentenza di condanna di secondo grado del processo a carico di Alberto Stasi, e costituisce, dunque, una edizione parziale e ridotta del volume, che include una analisi dei documenti processuali, così come sono stati resi pubblici. Comincia a prendere forma il 14 maggio 2025. Tra le 9 e le 12 (ma altre fonti riportano tra le 10,30 e le 13) del 13 agosto 2007 e, con maggiore probabilità, tra le 11 e le 11,30 del 13 agosto 2007, la ventiseienne Chiara Poggi viene uccisa nella villa dei suoi genitori, a Garlasco, nel Pavese. Questo è senza dubbio l'unico dato certo della vicenda. Il resto, davvero tutto il resto, inizia a confondersi e a intorbidirsi fin da subito, a farsi via via sempre più incerto, a contraddirsi, a dare dubbi, a non trovare risposte. In questo libro si intende soprattutto riportare la "vulgata" di quel delitto alle fonti e ai fatti originari, così come desunti dalle sentenze che hanno segnato il procedimento penale a carico di Alberto Stasi (finora l'unico condannato per l'omicidio in questione), giudicato colpevole dell'uccisione della fidanzata, sfrondandola da un cumulo di opinioni, commenti, prese di posizione e dissertazioni che hanno accompagnato un iter giudiziario decisamente difficile e, per molti versi, contraddittorio, e che non hanno fatto altro che contribuire a complicare ulteriormente l'analisi oggettiva e giudiziale di ciò che nasce viziato e incerto e tale resta.