La tecnologia digitale è attualmente lo strumento "di turno", utilizzato, tra le tante altre funzioni, come sfondo per promuovere lo "stupore" e lo 'sbalordimento'; tuttavia, si è diffusa senza portare con sé la conoscenza della sua tecnica, tanto meno l'accesso ad essa, ciò che si può definire "oppressione cibernetica o tecnologica" (VIEIRA PINTO, 2005, p. 27). Lo "stupore" si riferisce al causare meraviglia o incanto, all'ammirazione dell'essere umano nei confronti della natura o delle sue opere. Lo "sbalordimento", invece, traduce un tipo di gratitudine, un rimanere a bocca aperta, un rimanere incantati, un togliere il 'fiato' ai gruppi sociali subalterni ai gruppi dominanti grazie alla tecnologia "messa a disposizione". Per Vieira Pinto (2005), lo stupore è provocato dalle classi dominanti per ingannare le classi oppresse, facendo sì che, a causa del loro ritardo tecnologico, si sentano nella migliore di tutte le epoche della storia umana per avere accesso a un dato tecnologico. E lo stupore per far loro credere nella felicità di vivere questo tempo, come se tutti partecipassero allo stesso modo all'era tecnologica, attribuendo alla civiltà tecnica un aumento di valore, ammirazione e gratitudine.
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