La storia, ai tempi dell'eterno presente e del sapere digitale, si scrive al presente. Il passato è attuale; l'attualità è passato. Seguendo questo assunto Iceberg ricapitola cinquant'anni di storia per affermare semplicemente il proprio esserci, invece che per celebrarsi. La visione agli inizi è pionieristica, e si iscrive nel fausto convergere di industria, stilismo e comunicazione che ha creato il fenomeno del prêt-à-porter italiano. La famiglia Gerani individua talenti del calibro di Jean Charles de Castelbajac, Anna Sui, Marc Jacobs, James Long un attimo prima che essi diventino big, e li coltiva. Da qui nasce un successo duraturo. Il territorio romagnolo è fecondo: una porta dal locale al globale; la culla di una industriosità attenta. Il volume, curato da Angelo Flaccavento e narrato visivamente da Luca Stoppini, è uno scrapbook che rimonta la storia di Iceberg in una scansione per decadi che ancora la moda alla storia, mostrandone al contempo la atemporalità. A far da cornice a questo andirivieni visivo dal ritmo vitale e affermativo, uno studio di Marta Franceschini sul rapporto tra moda e comunicazione come ragioni d'essere del linguaggio di Iceberg, e una analisi del distretto romagnolo come territorio trainante del Made in Italy e radice del successo del marchio. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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