Di antica casata milanese, dopo una giovinezza inquieta, Luchino Dal Verme sceglie la carriera militare assorbendo i valori del reggimento e della monarchia, senza cogliere la natura violenta del fascismo. Solo durante la campagna di Russia e soprattutto dopo l'8 settembre del '43, avverte lo sfascio dei valori in cui ha creduto: "la parola Dovere è crollata ed è nata la parola Coscienza", scriverà. Sentendo l'urgenza di portare il contributo del suo "granello di sabbia", assume il comando di una brigata e poi di una divisione garibaldina nell'Oltrepò pavese. Partecipa da protagonista alla Liberazione, ma poi rifiuta ogni carica politica e avvia a Torre degli Alberi un'azienda zootecnica all'avanguardia, creando numerosi posti di lavoro sui terreni di famiglia: è il suo modo di ripagare il debito di riconoscenza, contratto negli anni della Resistenza, nei confronti della popolazione contadina. Imprenditore lungimirante, concorre a sviluppare l'avicoltura italiana e a sperimentare nuove forme di allevamento bovino per le terre di collina e montagna. Una salda fede cristiana rimane la sua costante guida. Convinto sostenitore della Costituzione, assiste con indignazione e amarezza al degrado sociale e politico, ma fino a tarda età trasmette, soprattutto ai giovani, la responsabilità di continuare la Resistenza e difendere la Democrazia. Prefazione di Marco Revelli. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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