Il volume affronta l'analisi di complessi monastici fondati durante il Medioevo che, in epoca moderna, erano compresi all'interno dello spazio politico sabaudo e vennero affidati alla gestione del Regio Economato generale dei Benefici vacanti, istituito all'inizio del XVIII secolo da Vittorio Amedeo II. In particolare, lo studio si concentra su due importanti abbazie benedettine all'epoca poste nel territorio della diocesi di Saluzzo: quella dei Santi Vittore e Costanzo, presso Dronero, e quella di Santa Maria di Staffarda, in prossimità di Revello. L'indagine approfondisce non solo le modifiche strutturali nelle quali tali abbazie vennero coinvolte tra Medioevo ed età moderna, tentando una ricostruzione, per quanto possibile, della facies originaria delle architetture che le costituivano, ma anche l'assetto e le modalità di organizzazione del complesso apparato di edifici rurali alle loro dipendenze, tramite cui amministravano i beni fondiari in loro possesso. Ne emerge, su più vasta scala, un quadro assai articolato degli equilibri non soltanto ecclesiastici, ma anche - e soprattutto - economici, sociali e territoriali che sottintendevano agli enti monastici, i quali, lungi dall'essere unicamente poli di riferimento dal punto di vista religioso, ebbero un ruolo di primo piano nella gestione agraria e politica delle zone nelle quali erano insediati, condizionando i metodi e gli approcci di conduzione fondiaria anche nei decenni successivi alla loro soppressione e alla dismissione dei terreni di cui erano a capo. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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