Quest'opera studia la corrispondenza personale dell'"epistolomaniaco" Mário de Andrade (1893-1945) secondo i principi della critica biografica contemporanea e sulla base del concetto di biografema, formulato da Roland Barthes, che permette di leggere le tracce dell'autore - della sua biografia - in paratesti come la corrispondenza epistolare. Propone inoltre una ricerca delle origini della pratica della scrittura intima e dei generi legati al percorso individuale, con particolare attenzione alla corrispondenza personale, nel contesto dell'ascesa dell'individualismo moderno, a partire dalla metà del XVIII secolo in Europa. La conquista delle cosiddette narrazioni dell'io rende possibile, oltre alla produzione di una memoria individuale, la narrazione dell'identità, di per sé plurale e mutevole, ed è proprio questa che, in ultima analisi, questo lavoro esplora, in una prospettiva transdisciplinare e comparativa, nella corrispondenza di Mário, che si costruisce di fronte ai suoi interlocutori sotto forma di molteplici automodellamenti.
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