La necessità di compiere una scelta nei lunghi mesi di prigionia nei confronti delle insistenti proposte di adesione alla Wehrmacht e alla Repubblica di Salò caratterizza la condizione degli oltre 28.000 ufficiali italiani, i quali, dopo l'Armistizio dell'8 settembre, furono deportati nei lager in Polonia e in Germania. Una scelta volontaria - che fu la vera peculiarità di quella prigionia, unico esempio nella storia della Seconda Guerra Mondiale - dettata dal sentimento dell'orgogliosa appartenenza alle Forze Armate italiane e dall'affermazione della dignità di militari e di uomini, insieme alla volontà di non contribuire a rafforzare il potenziale bellico nazifascista. L'intento della ricerca, attraverso le testimonianze dei diari e memoriali, è stato quello di delineare l'incerto ma progressivo percorso di consapevolezza del significato del loro rifiuto del nazismo e del fascismo in rapporto alla disumana esperienza vissuta nei diversi lager. La costruzione di una mappa di 15 Campi di internamento militare nazista, dove gli ufficiali furono deportati, ha permesso di seguire il complesso intreccio dei luoghi e le molteplici storie all'interno di una dimensione collettiva. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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