Sebbene la crisi suicida possa emergere in qualsiasi costellazione psichica, in questo libro abbiamo indagato i concetti psicoanalitici che potrebbero aiutare a comprendere il passaggio all'atto suicida e i suoi preamboli in tre forme di affettività, comprese nella gamma aperta tra l'inibizione e l'impulsività: passione, nevrosi ossessiva e tossicodipendenze malinconiche. Partiamo dall'opera freudiana, che ha separato "azione" da "atto", evolvendo poi verso l''agieren', dove si è teoricamente insediato l'"acting out". Ci avvaliamo anche dell'opera di Lacan, che ha ripreso nella psicoanalisi il concetto psichiatrico di passaggio all'atto, distinguendolo dalle altre forme di acting out, ridefinendo così entrambi i concetti. Come paradigmi utilizziamo i personaggi di Werther, di Goethe, che illustra il suicidio nella passione; Amleto, di Shakespeare, nel passaggio all'atto della nevrosi ossessiva; e due casi clinici, Pedro e Maria, nelle tossicodipendenze malinconiche. Cerchiamo di dimostrare la specificità teorico-clinica della psicoanalisi rispetto agli altri campi del sapere con cui essa ha interfacce nella comprensione del suicidio e delle sue forme preambolari: fantasie di suicidio, ideazione suicida, pianificazione suicida e tentativi di suicidio.
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