Un paese del nord, tra la metà degli anni Trenta e la metà degli anni Quaranta, ossia durante il decennio più drammatico del Novecento. Nella provincia italiana, in quegli anni di un secolo straordinario e feroce, sono convissute due generazioni lontanissime una dall'altra. Una, quella che apparteneva ancora all'antica civiltà contadina, viveva un'esistenza legata al passare delle stagioni, alla bontà o meno del raccolto, spesso in case fatiscenti; l'altra, quella borghese, attingeva già i vertici della modernità, perfettamente inserita in quel decorso antropologico che viene definito col termine astratto di Progresso, dando vita a una nuova cultura del diritto, del riscatto sociale e dell'arte. Tra queste due generazioni che vivevano in un diuturno contatto non c'erano tuttavia vasi comunicanti, e il passaggio dalla prima alla seconda spesso si dimostrava impossibile, come alcune vicende umane di questo romanzo di estese dimensioni si incaricano di evidenziare. La novità di quest'opera sta, dunque, nel piglio epico della narrazione: modernissima nel taglio, ma dilatata nelle forme, entro le quali trovano posto personaggi e situazioni che hanno fatto la storia del secolo scorso attraverso gli anni terminali del fascismo e i drammatici tormenti della Resistenza, suggellati da una serie di protagonisti che riassumono, con le loro vicissitudini, il travaglio di un'intera generazione. Una delle possibili epopee del Novecento. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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