La storia delle civiltà è la storia delle società autocefale centrate sulla schiavitù generale di Stato: "un quadro spaventoso fatto di disperazione e di strazio", per dirla con le parole di Jacob Burckhardt. Unica eccezione: l'Occidente, il quale, grazie alla frammentazione del potere successiva al collasso dell'Impero romano, è riuscito a domare il Leviatano istituzionalizzando il governo della legge in luogo del potere arbitrario degli uomini. Ne è scaturita, attraverso un'infinita teoria di conflitti di interessi e di valori, la prima - e per ora l'unica - civiltà dei diritti e delle libertà, grazie anche alla prodigiosa crescita della ricchezza materiale generata dalla sinergia fra mercato, scienza e tecnologia. Ma l'Occidente non è riuscito a materializzare l'ideale dell'eguaglianza, da esso stesso proclamato in tutte le sedi e in tutte le forme. Un ideale che si è scontrato con i rigidi imperativi della divisione sociale del lavoro, che è rigorosamente gerarchica. Ne è scaturita una tensione permanente fra la promessa democratica e la realtà che neanche il Welfare State, creato dai partiti socialdemocratici, è stato in grado di eliminare. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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