Un fiume sacro di parole e immagini scaturisce dal riflettere sulla poesia di Whitman e scorre per novanta intensissime pagine fitte di tecnicamente dettagliati ma assai suggestivi e commossi riferimenti all'arte rupestre di Altamira, Chauvet e Lascaux: Teresa Maresca, originale e libera pittrice, dà vita a quadri di solenne ma intimamente ammaliante bellezza misterica ed è artista di coltissima sensibilità antropologica, orientata, in particolare, sulla perpetua e ipnoticamente enigmatica energia degli archetipi. In questo suo necessario Il primitivo del sogno, rivolge il proprio appassionato sentire ai miti, alle visioni del mondo e ai riti delle popolazioni indigene polinesiane e di alcune etnie nordamericane - struggente la sua devozione a Wounded Knee - e amazzoniche. Con frequenti e illuminanti richiami alla poesia non solo di Whitman, ma anche, tra gli altri, di Byron, Dylan Thomas e John Kinsella, nonché di molti artisti della scena contemporanea, la Maresca esplora ed esalta la dimensione del sogno, scorgendo in essa, sciamanicamente, l'essenza inspiegabile dell'umano. E, affidandosi alla sequoia di Whitman, vede una campaniana prateria senza fine, dove le orme dei bisonti sono le tracce dell'assoluto. (E.Z.). Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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