La parola poetica come lievito per produrre una società armonica e materna, in un universo che emetta calore come un focolare domestico. Tramite la metafora del pane che si sviluppa nei testi presenti in questo volume, Mandel'stam viene a definirsi poeta-lievito che ammansisce la storia provando a curarne i lineamenti più brutali, figliastro che tenta di addolcire anche la fisionomia del terribile padre (Ode a Stalin), ma con la simultanea consapevolezza di essere condannato a finire tra gli altri nel macinato, nel pastone-materia muta. All'altro polo del pastone la materia parlante, la "materia poetica", tutt'uno con l'entità organica del poeta, attività fisiologica o spazio psicologico in cui lievitano i sensi, ombre delle parole, parole ancora incorporee prima della loro incarnazione. L'attenzione rivolta da Mandel'stam al lievitare del linguaggio poetico al proprio interno è tanto singolare e acuta da indurre l'amico e psicologo Lev Vygotskij a fare di un verso mandel'stamiano la sua stella polare per le ricerche sull'origine e sullo sviluppo del linguaggio. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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