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La maggior parte degli attuali trattamenti farmacologici per la malattia di Parkinson (PD) allevia i sintomi senza invertire la progressione della malattia. I fattori patogeni della malattia includono lo stress ossidativo, l'infiammazione e l'eccitotossicità. La manipolazione di questi fattori potrebbe consentire lo sviluppo di strategie terapeutiche modificanti la malattia. L'identificazione di rare forme monogenetiche di PD (PARK1-11) ha permesso la creazione di modelli animali genetici. Il PARK7 è causato da mutazioni nel gene DJ-1. L'obiettivo era quello di generare nuovi cloni di…mehr

Produktbeschreibung
La maggior parte degli attuali trattamenti farmacologici per la malattia di Parkinson (PD) allevia i sintomi senza invertire la progressione della malattia. I fattori patogeni della malattia includono lo stress ossidativo, l'infiammazione e l'eccitotossicità. La manipolazione di questi fattori potrebbe consentire lo sviluppo di strategie terapeutiche modificanti la malattia. L'identificazione di rare forme monogenetiche di PD (PARK1-11) ha permesso la creazione di modelli animali genetici. Il PARK7 è causato da mutazioni nel gene DJ-1. L'obiettivo era quello di generare nuovi cloni di Drosophila, descrivere il fenotipo del modello Drosophila-DJ-1 in saggi di neurodegenerazione, durata della vita e resistenza a tossine esogene e utilizzarlo per testare farmaci potenzialmente modificanti la malattia. I risultati supportano l'ipotesi che DJ-1 svolga un ruolo nei meccanismi di protezione e riparazione cellulare. I farmaci che combinano proprietà antiossidanti e antinfiammatorie hanno conferito una potente neuroprotezione dopaminergica nel modello di mosca e possono quindi avere un potenziale terapeutico per i trattamenti della PD basati sul meccanismo. Il presente studio convalida la Drosophila come modello utile per la sperimentazione preclinica di farmaci con potenziale terapeutico per le malattie neurodegenerative.
Autorenporträt
Katharina Faust a étudié la médecine aux universités de Heidelberg (Allemagne), Buenos Aires (Argentine), Duke (États-Unis) et Aberdeen (Écosse). Elle a effectué des recherches sur les maladies neurodégénératives à l'université de Stanford, aux États-Unis. Elle travaille actuellement comme neurochirurgien principal à la Charité de Berlin. Ses activités de recherche actuelles portent sur la stimulation cérébrale profonde.