Un racconto polifonico, lirico, malinconico, onirico, picaresco, spesso divertente, quasi sempre sopra le righe, su un film mai fatto; un intreccio nel quale l'educazione sentimentale di alcuni giovani illusi si impiglia in un pezzo di cronaca repubblicana; un testimone strabico, con un occhio quasi sempre in basso e l'altro quasi sempre altrove, in compagnia di alcuni personaggi che abbandonano le pagine di Manzoni, Foscolo, Calvino, Steinbeck ed altri grandi autori per esibirsi qui come semplici comparse: prendete tutto questo, mescolatelo bene e servite "Il sogno di Ermelinda". Senza zucchero, prego. L'io narrante, un po' sbruffone e un po' maleducato, un po' borderline e un po' anarchico, è dotato, direbbe forse Gozzano, di una spaventosa chiaroveggenza. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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