L¿intera produzione di Bruce Springsteen è punteggiata, attraversata, nutrita da simboli e figure religiose. Un rapporto, quello tra il cantante di "Born in the U.S.A." e la fede, mai pacificato, sempre conflittuale, controverso, spigoloso, aperto. Mediata dal patrimonio degli spirituals ¿ che Springsteen riattualizza nell¿esperienza di "The Seeger Sessions" ¿, la Bibbia costituisce una sorta di pre-testo a cui il cantante si appoggia per costruire la sua (formidabile) narrazione americana. Fede, speranza, risurrezione sono le parole chiavi del ¿vocabolariö del rocker americano. Un vocabolario che non disconosce la tragedia, la violenza, il male, ma li trasfigura nell¿impegno, nell¿attesa, nella tensione escatologica. Nella certezza che «un nuovo giorno sta nascendo» ("Rocky Ground"). Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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