Inconfessata per definizione, l¿ipocrisia è una delle categorie polemiche più usate e abusate, ancora oggi, per denunciare il ¿cinismo mascheratö di certi attori sociali, soprattutto quando rivestono cariche pubbliche. Ma l¿ipocrisia è stata sempre e solo questo? Dovremmo davvero diffidarne sempre e contestare ogni sua manifestazione? Quali forme di ipocrisia possiamo distinguere? Quale rapporto esiste fra l¿ipocrisia e la scarsa attitudine autocritica di chi è solito contestare le condotte di vita altrui? E soprattutto: quale rapporto esiste fra questo vizio comune, la politica democratica e la riproduzione istituzionale di diverse forme di oppressione e di dominio? Sono solo alcune delle domande che ispirano questo viaggio filosofico a ritroso nella storia di uno dei concetti più camaleontici della cultura occidentale. Le svolte semantiche che da Omero a Sloterdijk scandiscono questa storia sorprendente consentiranno di differenziare diverse accezioni del fenomeno: dall¿ipocrisia psicologica di chi dissimula per proteggersi dall¿aggressività altrui al narcisismo etico di chi tradisce le qualità professate, passando per l¿opportunismo auto-indulgente e il moralismo ipocrita. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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