Avvicinarsi alla poetica di G.G.G. è un'esperienza immersiva, un avanzare insieme nel bosco, luogo misterico per eccellenza. Nelle parole del prefatore Tommaso Ottonieri: 'Il bosco psicomagico di Gaia Ginevra s'accatasta di altarini fonici, ultrasuoni tellurici che solo in uscita si condensano in immagine verbale, grammatizzando lo spezzarsi di linee (di cui si genera) a esprimere l'ustoria traccia della materia fiabesca di cui s'erano impressi per rapprendersi in sillabare di sciamano. [...] E il paesaggio, il bosco, a schegge, esploso, secco, a sé non basta. Vocante, ovunque, il filo vibrato dalla lingua ne corre il senso oscuro'. Con la sua ricerca linguistica, G.G.G. tenta un'architettura effimera fatta di margini, parti, pluralità; una decolonizzazione del linguaggio; un'opera di traduzione/tradimento dell'esperienza. Soprattutto, afferma un "materialismo vitalistico" in cui tutti i corpi (tramite mescolanze, innesti, esercizi di memoria e profezia) e tutti gli oggetti sono vivi e in relazione, nel solco dell'"interdipendenza simpoietica" della filosofa Donna Haraway. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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