Secondo l'autore, dinanzi all'invasione migratoria e all'affermazione della "cancel culture", i popoli europei sono esortati ad abbandonare la propria identità etnica e culturale per fare spazio ad un nuovo modello: la "società aperta"... La perdita di ogni equilibrio - dunque - minaccia la sopravvivenza stessa delle Nazioni, esposte al livellamento cosmopolita del mondialismo apolide. Henri Levavasseur invita la nostra stirpe a riprendere consapevolezza di sé, ricostruendo la città sul fondamento imperituro della nostra identità. Riconciliare ethnos e polis, oltre il dominio della virtualità, il deserto dei "non luoghi", la demonia del profitto e il trionfo dell'indistinto. Ricostruire comunità che siano organiche e compatte, consapevoli delle proprie origini e fiere del proprio retaggio, fedeli all'eredità degli antenati e impermeabili alla rassegnazione del nostro tempo. Sostiene che la Nazione è un principio spirituale fondato sull'eredità di una storia condivisa e sulla volontà di costruire un comune destino: ecco perché il futuro può essere scritto solo attingendo alle radici profonde della nostra Civiltà. Prefazione di Jean-Yves Le Gallou. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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