Il 13 luglio 1970, a Brescello, cominciano le riprese di Don Camillo, Peppone e i giovani d'oggi. Diretto dal francese Christian-Jaque, il film è tratto dall'ultimo romanzo di Giovannino Guareschi sui due eterni litiganti della bassa emiliana. Dovrà essere la sesta pellicola interpretata da Fernandel e Gino Cervi, e anche la prima a colori. Malgrado il caldo infernale, le settimane iniziali trascorrono senza particolari problemi, accompagnate dall'attenzione della stampa, non solo italiana, e dalle attese dei tanti ammiratori della saga. Il 31 luglio un improvviso malore costringe però Fernandel a lasciare il set; alcuni mesi dopo, la morte dell'attore blocca per sempre la lavorazione. Misteriosamente sparisce anche il girato: cercato invano per mezza Europa, il film sembra essersi dissolto, evaporato nella leggenda. Parecchi anni dopo, vengono fortunosamente ritrovati centinaia di provini fotografici. Recuperati e riordinati dalla Cineteca Nazionale, si rivelano una puntuale documentazione delle riprese realizzate da Christian-Jaque. Sulla scorta di queste preziose immagini inedite e della sceneggiatura originale, conservata anch'essa al Centro Sperimentale, Alberto Anile restituisce su carta un'appassionata ricostruzione del film, arricchita da saggi di Roberto Chiesi, Steve Della Casa, Luca Pallanch, Marco Vanelli, Dario E. Viganò e dello stesso Anile, e da interviste a membri del cast tra cui Giancarlo Giannini e Graziella Granata. L'ultimo Don Camillo riporta così in vita l'ultimo capitolo, perduto e rimpianto, dell'amatissima serie, regalandoci la magia di un film che avrebbe dovuto essere e non è stato. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.
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