"La bellezza dormente" è una poesia di Gabriele D'Annunzio, parte della raccolta "Intermezzo di rime" pubblicata nel 1884. Il componimento esplora il tema della bellezza eterna e immutabile attraverso l'immagine di una donna addormentata. La poesia si apre con una descrizione dettagliata della figura femminile, la cui chioma nera e virginale si estende fino ai piedi, avvolgendo il suo corpo in un abbraccio di perle. La luce che la circonda è descritta come sonnifera, suggerendo un'atmosfera di quiete e sospensione temporale. Il velo di seta che copre il suo corpo si adatta perfettamente alle sue forme, accentuando la sua bellezza e purezza. Le braccia della donna, adornate da braccialetti di diamanti, brillano in contrasto con i suoi capelli scuri, creando un'immagine di armonia e perfezione. La bellezza della donna è descritta come una combinazione di pace e amore, giorno e luce, suggerendo un equilibrio ideale. La poesia sottolinea l'assenza di movimento e suono, con la donna che dorme in un palazzo silenzioso, il suo respiro impercettibile e le sue trecce fragranti che non tremano sul suo cuore incantato. Il cuscino d'oro su cui riposa si curva leggermente sotto di lei, mentre la palma offre un'ombra protettiva. La donna non sogna, ma rimane in uno stato di calma perfetta, incarnando l'idea di una bellezza eterna e immutabile. D'Annunzio, attraverso questa poesia, celebra l'estetica classica e l'ideale di una bellezza che trascende il tempo e lo spazio, rimanendo intatta e inalterata.
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